GOVERNO INVIA POLIZIA PENITENZIARIA E FINANZIERI IN ALBANIA E L’ITALIA?

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news CO.S.P.
Coordinamento Sindacale Penitenziario
Confederazione Autonoma Italiana Polizia Penitenziaria
COMUNICATO STAMPA
La Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziario congiuntamente alla CON.A.I.P.Pe Confederazione Autonoma Italiana Polizia Penitenziaria si dichiara basita dalla notizia del provvedimento con cui l’Esecutivo Politico di Governo avrebbe deciso l’invio in Terra di ALBANIA per un accordo internazionale tra i leader dei due Paesi, di circa 50 cinquanta unità del Corpo della Polizia Penitenziaria dei diversi Ruoli e Qualifiche con trattamento di missione Internazionale e con regole di ingaggio del tutto discutibili e non condivise con le OO.SS., quando in Italia si registra una popolazione detenuta di oltre 62,000 persone ristrette contro una capienza di 44.000 posti letto e un Organico di polizia al di sotto di 20.000 unità, con 10.700 agenti feriti e diverse rivolte, tentativi di sommosse, autolesionismi a centinaia, suicidi 67 detenuti e 7 poliziotti.
Ma vi + di più, le Sigle denuncianti, osservando queste immagini, per loro, impossibile rimanere indifferente di fronte a ciò che sembra prendere forma in Albania: una struttura che ricorda inquietantemente un campo di prigionia. E ora, si parla addirittura di inviare i Baschi Verdi a presidiare questo complesso. Ma ci rendiamo conto della gravità di ciò che sta accadendo?
Come possiamo accettare che le nostre forze di Polizia dello Stato ad ordinamento civile e militare, che dovrebbero essere simbolo di giustizia, di pace e di tutela dei diritti umani, vengano impiegate per sorvegliare un luogo del genere? Un luogo che sembra contraddire tutto ciò per cui ci battiamo, tutto ciò che rappresentiamo. Non si tratta solo di una questione pratica o logistica, ma di un problema etico e morale che non possiamo ignorare.
Immaginate per un attimo cosa significherebbe per l’immagine dell’Italia e delle sue forze armate: un paese che, agli occhi del mondo, decide di partecipare a un progetto simile, di prestare il proprio personale per la gestione di una struttura che, da queste immagini, evoca scenari di repressione e privazione della libertà. Dove sono i valori che dovrebbero guidare le nostre scelte? Dove è finito il rispetto per la dignità umana e le leggi sui diritti dell’Uomo pattuite a livello EUROPEO e INTERNANAZIONALI?
Ci chiediamo – prosegue il Segretario Generale Nazionale del COSP e Presidente Nazionale del CONAIPPe come sia possibile che chi ha il potere di prendere decisioni su questo progetto non abbia ancora alzato la voce per dire no, per fermare questa follia prima che sia troppo tardi. Ogni minuto che passa senza un chiaro rifiuto da parte delle nostre istituzioni è un minuto in cui la nostra credibilità viene messa a rischio, in cui la nostra identità come nazione che difende i diritti umani viene erosa.
Auspichiamo come COSP e CONAIPPE, con tutto il cuore che chi di dovere prenda atto della gravità della situazione e agisca di conseguenza. Dobbiamo avere il coraggio di opporci a questo progetto, di rifiutare categoricamente l’idea che le nostre forze possano essere impiegate in un luogo che offende i principi di libertà e giustizia. È il momento di fare una scelta chiara e di dimostrare che l’Italia non piega i suoi valori per nessun motivo.
Diciamo NO a questo presidio. Difendiamo la nostra dignità, la nostra umanità, e i valori per i quali ci battiamo da sempre.
f.to DOMENICO MASTRULLI
PRESIDENTE NAZIONALE CONAIPPE
SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE CO.S.P.

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