Carcere Livorno tentativo dall’alto di suicidio detenuto straniero .
CARCERE DI LIVORNO, IL CO.S.P. SOLLECITA INTERVENTI DOPO L’EVENTO CRITICO DI OGGI QUANDO UN DETENUTO MAGREBINO E’ SALITO SULLA PARTE ALTA DEL CORTILE CAMPO SPORTIVO, METTENDO IN ATTO SCONSIDERATO GESTO IN VIOLAZIONE ALLE NORME PENITENZIARIE.
Dopo le denunce della Federazione Sindacale del Co.S.P. sulle aggressioni compiute in questi mesi ai danni di poliziotti penitenziari, tra cui una di queste, ha colpito violentemente alla testa con uno sgabello lanciato da un detenuto del carcere di Livorno non nuovo a simili azioni, e precedentemente, un altro detenuto ha lanciato una caffettiera sulla testa di altro poliziotto nel mese di giugno 2018, nella giornata di oggi 6.04.2019 turno 08/16,00, nel Carcere come appena segnalato, denso di eventi critici alle Sughere, quella odierna ha raggiunto il massimo quando un detenuto di origine magrebina, non nuovo ad episodi contrarie alle normali regole di convivenza carceraria, insensibile ai regolamento e alla disciplina penitenziaria, dapprima tenta l’impiccagione, forse come atto dimostrativo, subito salvato dagli agenti del reparto, poi appena giunge nel campo sportivo durante l’ora d’aria, si è arrampicato sul tetto che copre le tribune del campo sportivo, fino a salire sul punto più alto della recinzione metallica che delimita lo stesso spazio.
Il penitenziario Toscano Le Sughere di Livorno contiene una popolazione di circa 240 detenuti totali circa, grossomodo metà as3 e metà media sicurezza, un personale ridotto all’osso,con turni di 8 ore programmati, un penitenziario dove ne mancherebbero 80 unità secondo la FS COSP e di questi ultimi giorni scorsi la visita del Capo Dipartimento Francesco BASENTINI.
Interrogarsi è d’obbligo in questi casi estremi: Azione dimostrativa? Tentativo di evasione? Saranno le probabili avviate indagini interne a stabilirlo,certo che i Poliziotti Penitenziari non vivono una vita difficile nel Carcere Livornese per un susseguirsi di eventi critici senza fine.
Una cosa è certa: l’interruzione di un pubblico servizio, la destabilizzazione dello stesso considerato lo stato di “emergenza” creatosi e le conseguenti procedure di sicurezze subito scattate grazie all’allarme lanciato senza indugio da un agente scelto di servizio al campo sportivo che da subito aveva notato le intenzioni del detenuto. E qui la F.S. Cosp, attraverso il suo segretario generale nazionale, Mimmo Mastrulli chiede un riconoscimento all’amministrazione penitenziari vista l’alta professionalità dimostrata.
Ad arriccchire il quadro dramatico della situazione creatasi, l’arrivo dei vigili del fuoco e di un’ambulanza, accorsi in carcere ad evitare eventuali, drammatiche conseguenze, viste le minacce del giovane detenuto che sembrava determinato a metterle in atto.
Solo dopo alcune ore, grazie alla mediazione del Comandante di Reparto, la situazione è fortunatamente rientrata. La quiete prima della prossima tempesta(sic.?)
Eppure il capo del dipartimento, dottor Basentini,Magistrato Lucano, ha visitato il carcere livornese solo pochi giorni fa: non ha avuto il tempo di riscontrare le criticità innumerevoli volte e con copiosa corrispondenza e manifestazioni pubbliche del 3 luglio 2018, denunciate dal COSP.
Ufficio Stampa Nazionale FS Co.S.P.
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