Attacchi alle forze dell’Ordine e GdF, lettera di una moglie al COSP e CONAIPPE
A Domenico MASTRULLI
Segretario Generale Nazionale del CO.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziario
Presidente Nazionale del CON.A.I.P.Pe. Confederazione Autonoma Italiana Polizia Penitenziaria
con preghiera di anonimato ma di pubblicazione anche sui siti sindacali e pubblici:
“” Vi scrivo con il cuore colmo di emozioni e di speranza, ma anche con una profonda preoccupazione che non posso più tacere. Sono la moglie di un uomo coraggioso, di un servitore dello Stato, di uno di quei “baschi verdi” della Guardia di Finanza che, ogni giorno, affronta con dedizione e sacrificio i pericoli che minacciano la nostra sicurezza.
Ogni volta che mio marito esce di casa per indossare quella divisa, il mio cuore si stringe in una morsa di ansia e di timore. So bene che il suo lavoro non è solo una professione, ma una missione. Una missione che richiede coraggio, forza e, soprattutto, un impegno incrollabile verso la difesa della legalità e della giustizia. Ma dietro a quella divisa c’è un uomo, un padre, un marito, che ogni giorno si espone a rischi enormi, spesso invisibili agli occhi di chi non vive questa realtà da vicino.
Vi chiedo di immaginare per un momento cosa significa vivere con la consapevolezza che la persona che ami, che è il pilastro della tua famiglia, potrebbe non fare ritorno a casa. Ogni sirena che sento, ogni notizia al telegiornale, ogni telefonata non risposta, alimenta un’angoscia che solo chi vive accanto a un basco verde può comprendere fino in fondo.
Questi uomini e queste donne sono in prima linea contro la criminalità, l’immigrazione clandestina, il traffico di droga, e tante altre minacce che spesso restano nell’ombra. Eppure, la loro dedizione e il loro sacrificio non sono sempre riconosciuti come dovrebbero. Spesso lavorano in condizioni difficili, in luoghi impervi, mettendo a repentaglio la loro stessa vita per proteggere la nostra. È un lavoro che richiede non solo competenza e preparazione, ma anche un coraggio straordinario, perché il rischio è sempre presente, in agguato, in ogni missione, in ogni operazione.
Ma non sono solo loro a rischiare: anche noi, le loro famiglie, portiamo il peso di questa scelta. Un peso che si manifesta in notti insonni, in preoccupazioni che non trovano mai fine, in un senso di impotenza che, a volte, ci sovrasta. Per questo, vi chiedo di non dimenticare mai il sacrificio dei nostri cari, di riconoscere il valore del loro impegno e di sostenerli in ogni modo possibile. Perché dietro ogni basco verde c’è una famiglia che lo aspetta, che lo ama, che vive nella speranza di vederlo tornare sano e salvo.
Chiedo a voi, cittadini, di non dare per scontato il loro lavoro. Ogni gesto di riconoscenza, ogni parola di supporto può fare la differenza. E chiedo a voi, istituzioni, di proteggere chi ci protegge, di garantire loro non solo le risorse e i mezzi necessari per svolgere il loro compito, ma anche il riconoscimento e il sostegno che meritano.
In un mondo che sembra spesso dimenticare il valore del sacrificio e dell’onore, vi prego di ricordare che ci sono uomini e donne che mettono a rischio la propria vita per il bene di tutti noi. Non dimentichiamoli. Non lasciamoli soli” ANONIMATO