CARCERE LIVORNO AGENTE PENITENZIARIO RISULTATO POSITIVO COVID-19
CARCERE DI LIVORNO AGENTE CONTAGIATO CHIEDE INTERVENTO DELLA FS-COSP PERCHE’ SENTITOSI ABBANDONATO DALLA PROPRIA AMMINISTRAZIONE.
Riceviamo e pubblichiamo denunciando l’abbandono dei nostri Uomini e delle nostre Donne contagiate in servizio, lo avevamo già anticipato ed è successo, commenta DIOMENICO MASTRULLI mentre attendiamo riscontro delle nostre missive.
Si tratta di M.U. un appartenente al Corpo della Polizia penitenziaria, un Uomo delle istituzioni, uno come tanti che ha donato la vita allo Stato e per lo Stato già in precedenza quando prestava servizio al Nucleo Traduzioni di PISA venne all’epoca contagiato per TBC, ne ha patito le conseguenze ma mai nessuno, anche in quella circostanza, ebbe ad accreditarsi le proprie responsabilità, tutti contro tutti quando si tratta dell’anello debole della catena, il personale della Base.
Oggi, il nostro Poliziotto M.U. sposato e con figli, nel turno di servizio dell’8 ottobre scorso, prestando attività in un delicato posto di primo impatto, venne a contatto con un detenuto nuovo giunto, prima alle analisi del sangue risultato negativo, poi, subito dopo, al tampone , risultato positivo.
Nessuno in quella circostanza ebbe la diligenza e la disponibilità di accreditare in stato di isolamento fiduciario chiunque avesse avuto contatto o impatto con il “positivo da covid”,dico nessuno, anzi, continua il poliziotto a denunciare al Sindacato, disposero che il mio servizio doveva continuare comunque e così fu.
Nei giorni a seguire, nelle 24 ore successive verso le ore 22,30 circa di sera ricevetti una telefonata mentre stavo a casa dal Carcere, in quella veloce telefonata mi fu detto che il detenuto che avevo incontrato per motivi del mio servizio, era risultato positivo al covid-19. In quel momento, lo confesso, mi crollo’ il mondo addosso!
Nessuno mi difese, nessuno mi aiutò, anzi mi imposero di tornare in servizio nei giorni successivi e, venni sottoposto a tampone fuori dal carcere nella pubblica piazza antistante il cancello principale, come altri miei colleghi, raggiunsi dopo il tampone che in un primo momento risultò negativo i miei colleghi, ebbi stretto contatto con altri colleghi nel servizio, nel momento di pausa e di ristoro, nella mensa di servizio.
Successivamente – continua il racconto M.U., – lunedì scorso verso le ore 13,20 mentre prestavo servizio, due Funzionari del Corpo presenti in Istituto, quella mattina a servizio inoltrato si avvicinarono e mi dissero che dovevano parlarmi riservatamente, in quel colloquio riservato mi diedero la notizia che dovevo immediatamente, quindi, venivo allontanato dal servizio perché il tampone fatto fuori dal Carcere senza alcuna riservatezza di luogo e di posto, in mezzo alla gente, ero risultato POSITIVO DA COVID-19.
Giorno 14/10 ricevevo una comunicazione dalla segreteria via e-mail dal dottor Marco Marcucci medico del Lavoro del Penitenziario che mi comunicava dopo dieci giorni dal primo tampone negativo dovevo fare il secondo tampone che veniva effettuato in data 21/10 u.s. ed oggi, 28.10.2020 , data del racconto, mi hanno comunicato che sono POSITIVO AL COVID-19!
Nessuno dell’amministrazione direzione. comando, sottocomando ecc. mi hanno più contattato neanche per una telefonata di solidarietà, diversamente dai miei colleghi commilitoni che per solidarietà mi hanno coperto di vicinanza e solidarietà umana.
Ho seguito io la trafila esterna, ho avuto ed ho tanta paura sono un POSITIVO DA COVID-19 tantissime telefonate molte a vuote all’ASL di Livorno e non solo, adesso pur rimanendo fuori so che al carcere i detenuti sarebbero più di uno e il tampone proprio questa sera che vi segnalo la situazione sembra, dico, sembra, stiano in queste ore effettuando all’intera sezione detentiva AS dove sono ubicati almeno una ventina di detenuti….
il Poliziotti mi chiede: Dov’è lo Stato quando resti contagiato, quando sei inerme, quando sei penetrante e debole????
Che il Dio ce la mandi buona, ma la nostra Amministrazione ancora una volta ha toppato e di brutto!!!!