CS CARCERE LIVORNO DETENUTI STRANIERI SI LANCIANO PESI GHISA, COLPISCONO AGENTE
Agli Organi di Informazione – Capo redattori Loro Sedi
“FERITO AGENTE DELLA PENITENZIARIA NELLE CARCERI DOVE, DEVONO TORNARE AD ESSERE LUOGHI DI “ESPIAZIONE DI PENE” E NON LUOGHI LANCIO DI “PESI”,: A chiederlo è DOMENICO MASTRULLI leader della FEDERAZIONE SINDACALE CO.S.P. SICUREZZA E DIFESA.
LIVORNO ”le sughere” CARCERE, da poco, verso le ore 16,40 circa, per una discussione nata e protrattasi tra detenuti di cittadinanza straniera nei reparti detentivi della Casa Circondariale di LIVORNO,teatro di diverse criticità e aggressioni, questo primo pomeriggio mentre tra detenuti si contendevano animatamente e verbalmente situazioni detentive interne tra di loro, uno di questi,noto per le proprie intolleranze a regolamenti e insubordinazioni ordina mentali penitenziarie,ha lanciato contro un altro recluso che si lamentava dei rumori mentre effettuava la regolamentare telefonata ai parenti stanza adiacente Reparto Verde (Palestra)atrio prima e seconda, uno dei pesi in ghisa, utilizzati dai detenuti per attività ginnico ricreativa nel Carcere,lanciato dall’interno all’esterno del locale,oltre le sbarre colpendo il Poliziotto sul piede e procurandoli lieve gonfiore e dolore alla palpazione ,deambulando con giorni 3 prognosi s.c.. L’Agente in questo momento si troverebbe in Ospedale per le ulteriori visite e accertamenti diagnostici di routine.. I dati aggiornati sull’istituto delle sughere indicano che su una presenza totale di 240 detenuti, circa il 30% sono di origini straniere. Mentre l’organico previsto degli appartenenti alla polizia penitenziaria è di 200 Quello amministrato è di 160 SE SI CONTANO I DISTACCATI AL NUCLEO NOTP E UFFICI AMMINISTRATIVO, CONTABILE, EDUCATIVO. Quello realmente presente nei reparti detentivi si riduce a solo 90 .IL Penitenziario di Livorno con le diverse tipologie criminali dei ristretti conterebbe 240 detenuti,un dato che oscilla tra il sovraffollamento e l’irregolarità decretata CEDU(Unione Europea sui penitenziari Italiani),più volte condannata l’Italia per le violazione sui diritti umani. Di contro, anche se appare spiacevole affermare che, la Polizia Penitenziaria utilizzata nei reparti detenuti e vigilanza da tempo appare largamente inferiore alle necessità chiamate quotidianamente a svolgere nei reparti detentivi se si contano ben oltre il 5% decretato dalla Delibera di Commissione Nazionale di Garanzia ex art.29 del DAP, ne mancano circa 70 unità ai servizi operativi. Come in tutti i contesti purtroppo in Italia, si aspetterà la tragedia, e dopo forse si interverrà a riguardo! Quando però ormai il povero agente di turno si ritroverà già sotto inchiesta! Il taser o lo spray, nella realtà penitenziaria di oggi probabilmente non darebbero soluzioni, in quanto il contesto in cui si opera, porta un rapporto numerico di circa 1 agente per 50 detenuti. La riforma normativa è l’unica soluzione atta a porre le basi del cambiamento e della risoluzione dei problemi non solo per la Polizia Penitenziaria ma anche per tutte le Forze dell’Ordine. Il reato di tortura ad oggi è una norma che lega le mani di chi opera per il. Ripristino della. Legalità. Dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) vi è stata un escalation di aggressioni da parte di detenuti con problemi di tossicodipendenza e psichiatrici, che necessiterebbero di una struttura apposita per la loro gestione e non ubicati all’interno degli istituti di pena ordinari. Contiamo circa 4.300 agenti aggrediti, 167 suicidi negli ultimi 20 anni, 16 negli ultimi 18 mesi e solo 3 suicidi di cui due agenti donne Latina e Palermo nel solo mese di agosto. Ufficio Stampa Nazionale FS-Co.S.P. Domenico Mastrulli cell. 3355435878