CARCERE BOLZANO, LA PP MERITANO UN NUOVO PLESSO PENITENZIARIO MODERNO

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BOLZANO, PROCEDERE OGGI,ALLA  COSTRUZIONE DI UNA NUOVA MODERNA STRUTTURA PENITENZIARIA  FUORI CITTA’, E’ INDIFFERIBILE PER LE PESSIME CONDIZIONI DI VITA ATTUALI NEL CARCERE.                                                           QUANTO ACCADUTO IERI CON L’AGGRESSIONE  DEI 4 AGENTI RIPROPONE CON FORZA .                                                               FS-COSP – MASTRULLI “ SE IL GRADO DI CIVILTA’ DI UN PAESE SI  MISURA  DALLE CARCERI, COSA PENSARE DELL’ITALIA E  DI   QUELLO ATTUALE DI BOLZANO ”                                                                                                                 MASTRULLI –  Nel 2018 il professore Marco Pelissero, docente di diritto penale presso l’Università degli studi di Torino, ha scritto che “La sanità penitenziaria costituisce oggi un nervo scoperto del mondo carcerario […]. Il carcere deforma sempre, in modo più o meno significativo, i diritti individuali fondamentali, e tra questi il diritto alla salute che dovrebbe avere valore preminente, perché la privazione della libertà personale non può comportare anche privazione del diritto alla salute. In particolare, è la salute mentale a risultare fortemente compromessa dalle condizioni di vita detentiva, specie in contesti – come l’attuale – connotati da sovraffollamento carcerario. Così il carcere diventa collettore, amplificatore e produttore di forme più o meno gravi di disagio psichico”. Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha affrontato più volte la questione a chiare lettere: “Il carcere danneggia la salute mentale. Sovraffollamento, varie forme di violenza, solitudine forzata, mancanza di privacy, mancanza di attività significative, isolamento dai social network, insicurezza riguardo alle prospettive future […]. I disturbi mentali tra i detenuti sono considerevolmente più numerosi rispetto al resto della comunità e studi in tutto il mondo hanno dimostrato che i tassi di suicidio nelle carceri sono fino a dieci volte superiori a quelli del resto della popolazione”, è scritto nella sezione del loro sito che raggruppa i diversi studi internazionali sulla questione. Tutto questo si riflette negativamente sulla qualità della vita professionale e  sociale degli operatori tutti tra cui,pesantemente si registra sulla POLIZIA PENITENZIARIA  LAVORARE O, PERMANERE IN QUEI LUOGHI DOVE LA CIVILTA’  DA ANNI è STATA LASCIATA FUORI DALLA PORTA PRINCIPALE. La disastrosa situazione  di sovraffollamento detentivo,di promiscuità, della sanità penitenziaria è il simbolo del totale disinteresse che i vari governi hanno dimostrato nei confronti della popolazione carceraria italiana e degli operatori che lavorano in quell’ambito. Quella che stiamo vivendo è una crisi sanitaria, ma anche culturale e di sistema. È complicato, mentre siamo preoccupati per la nostra salute e per quella dei nostri cari, porci il problema di come le istituzioni stiano provvedendo alla cura e alla messa in sicurezza di coloro che sono da molti considerati come estranei alla società civile. Eppure proprio per questo, a volte, sono i più deboli. La civiltà di un popolo si vede dal modo in cui tratta gli ultimi: in Italia non abbiamo mai affrontato con serietà la questione del sovraffollamento delle carceri e della salute fisica e mentale dei detenuti. Questo momento di crisi potrebbe tramutarsi nell’occasione adatta per ripensare l’intero sistema e acquisire la consapevolezza che il regime detentivo non può e non deve mai corrispondere alla privazione del diritto alla salute. Almeno in un Paese che voglia continuare a considerarsi democratico e rispettoso dei trattati internazionali sui diritti umani.                                                                                                                                                                   LA FS-COSP PIU’ VOLTE ED IN DIVERSE SITUAZIONI E’ INTERVENUTA SULLA INADEGUATA STRUTTURA,SULLE PESSIME CONDIZIONI DELL’EDILIZIA PENITENZIARIA,SU PASSAGGI A CIELO APERTO DOVE TRANSITANO OSPITI,RECLUSI E POLIZIOTTI SENZ AMAI RICEVERE ADEGUATO ASCOLTO DALLE AUTORITA’ PENITENZIARIE LOCALI.                                                                                                             A BOLZANO, E’ TRASCORSO GIUSTO UN ANNO, ALTRI 12 MESI, PER UN IPOTETICO APPALTO DA 170MILIONI DI EURO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO POLO GIUDIZIARIO  PENITENZIARIO  CHE ANDREBBE A SOSTITUIRE L’ATTUALE “RUDERE” TRA LA’LTRO POSTO AL CENTRO DELLA CITTA’ DI BOLZANO NON SICURO, ESSENDO CIRCONDATO DA ABITAZIONI E  ATTIVIT’ COMMERCIALI DI RILIEVO POSTE NEL TESSUTO SOCIALE E CULTURALE CITTADINO.  UFFICIO STAMPA NAZIONALE  FS-COSP    MASTRULLI    3355435878

Agli Organi di Informazione Loro Sedi – la federazione sindacale cosp dopo i gravi fatti contro 4 agenti malmenati,per il sovraffollamento e le condizioni interne,chiede attenzione alle istituzioni

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