SUICIDIO NELLE CARCERI ITALIANE, A LECCE SOVRAFFOLLAMENTO, CARENZA POLIZIOTTI
CO.S.P. SI ALLUNGA L’ELENCO DELLE VITTIME NEI PENITENZIARI PUGLIESI: UN SUICIDO A LECCE PER IMPICCAMENTO CORDA RUDIMENTALE . COSP,TRAGEDIE INFINITE VITE, UMANE SPEZZATE TRA LE SBARRE DELLE PRIGIONI ITALIANE
Nei 260 penitenziari italiani ci sarebbero circa 9.600 detenuti in piu’ a fronte di una capienza massima che non supera i 50mila posti letto. La Regione Puglia in termini di sovraffollamento carcerario sembra sfidare l’intero territorio nazionale con oltre 4.300 detenuti rispetto ad una capacità di 2 mila 400 posti letto. Ciò che preoccupa sono gli ultimi episodi verificatisi nelle ultime 48 ore: il suicidio di un detenuto nel carcere a Lecce . Continuano anche gli atteggiamenti di irrilevanza ordinamentale contro Operatori della Polizia Penitenziaria, in Italia abbiamo superato le 2.500 aggressioni dai detenuti, il caso della sommossa di Campobasso nel pomeriggio del 22.05.2019, i diversi episodi di aggressione nelle prigioni contro Poliziotto, il caso recente a Turi di Bari dove un Agente è rimasto ferito dalle fiamme di oggetti di reclusi che si lanciavano tra di loro, riporta inesorabilmente all’ordine del giorno forte preoccupazione nella Federazione Sindacale CO.S.P. che chiede maggiore attenzione dal Ministro della Giustizia Bonafede e al Capo del Dipartimento Basentini.
Mastrulli chiede meno slogan più fatti concreti.
Intanto T. M. detenuto a Lecce è deceduto ieri sera verso le ore 22,00 vane sono state i tentativi di rianimazione e l’immediato pronto intervento della Polizia penitenziaria e dei medici del 118 accorsi in Carcere per intervenire a favore del recluso suicidiario, restano sconosciute al momento le originarie intenzioni del detenuto suicidatosi se non probabilmente potersi ricollegare alla sua detenzione in carcere per i motivi dell’arresto.
. Un bilancio che lascia amarezza e perplessità in un quadro sempre più drammatico. La polizia penitenziaria il cui organico è ormai allo stremo paga il prezzo più alto in termini di carichi di lavoro “dovuti – come spiega il segretario generale nazionale della Federazione Sindacale del Co.S.P. Domenico Mastrulli – all’incremento dei servizi di controllo delle postazioni in rapporto all’elevato numero di reclusi da sorvegliare per garantire la sicurezza di tutti”. Si aggrava il fenomeno del sovraffollamento, aumenta il numero dei reclusi con punte massime di 150 detenuti per singolo reparto, affidati ai controlli di un misero drappello di uomini, non più di una quindicina di agenti di polizia penitenziaria che dovrebbero garantire la sicurezza all’interno delle case circondariali che ospitano dai 500 ai 1000 detenuti. Il Coordinamento sindacale penitenziario chiede ancora una volta l’intervento del ministro della giustizia oltre ad una maggiore attenzione alla qualità della vita dei lavoratori del settore penitenziario. Il sindacato in una nota inviata al sottosegretario alla Giustizia, l’on. Jacopo Morrone, sollecita interventi immediati chiedendo al capo dipartimento della giustizia minorile la richiesta di assistenti sociali presso gli uffici di esecuzione penale esterni di Foggia, anch’essi in situazione di sofferenza organica.
In Italia servono altre 12.000 unità della Polizia Penitenziaria ma anche circa 3.000 delle Funzioni centrali della Contabilità e Dirigenza, siamo stati lasciati dalla stessa politica gogliardiche promesse rimaste solo negli spot televisivi,tuona in chiosa Mastrulli che attende da mesi di essere convocato dal Ministro BONAFEDE nonostante le diverse richieste di audizione e incontro al gabinetto del Ministro Formulate.
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