LAVORATORI EX CROCE ROSSA ITALIANA, IL CO.S.P. CHIEDE INCONTRO AL PREMIER CONTE
LAVORATORI EX CROCE ROSSA ITALIANA, IL CO.S.P. CHIEDE INCONTRO AL PREMIER CONTE
Con l’emanazione del Decreto Legislativo 178/2012 l’Ente Strumentale della Croce Rossa Italiana è stata posto in liquidazione coatta dal 1 gennaio 2018 e, in tale contesto, è stato attuato un processo di mobilità obbligatoria che ha visto interessato il personale (civile e militare) transitato dall’1 Settembre 2016 presso altre Amministrazioni dello Stato. Nel decreto si stabiliva la definizione di accordi fra Ente Strumentale e Inps per il trasferimento delle quote riservate alla liquidazione del Trattamento di Fine Servizio in favore dei dipendenti in quiescenza e transitati nella P.A. Dopo oltre due anni tali accordi non sono mai stati rispettati. Il Co.s.p. in una nota inviata al Presidente del Consiglio segnala da parte dell’Ente Strumentale “il mancato trasferimento di tali somme in favore dell’Inps nonché il respingimento da parte dello stesso Istituto previdenziale della proposta transattiva finalizzata alla cessione di parte del patrimonio immobiliare a copertura delle somme dovute, nonché l’insinuazione al passivo per oltre 92 mln di euro a garanzia del credito previdenziale del personale ex CRI”. “Tuttavia – osserva il segretario nazionale Domenico Mastrulli – al credito maturato non è stato attribuito il grado di privilegio richiesto, determinando di conseguenza la disposizione Inps diramata alle sedi periferiche di bloccare il pagamento del TFS maturato presso la Croce Rossa Italiana dagli ex lavoratori”. Sono trascorsi 7 anni dall’emanazione del Decreto legislativo, unico elemento di certezza è – scrive il sindacato – il persistente disinteresse su una questione che colpisce gli interessi e viola i diritti di migliaia di ex dipendenti e delle loro famiglie”. Il Coordinamento sindacale penitenziario che rappresenta numerosi ex lavoratori CRI considera “inaccettabile che un Ente pubblico non economico come la Croce Rossa Italiana, ancorché posto in liquidazione coatta amministrativa con un patrimonio che annovera oltre un migliaio di cespiti immobiliari non onori con immediatezza il debito con un’altra amministrazione dello Stato, in spegio a tutti quei lavoratori che hanno onorato la Croce Rossa Italiana lavorando con passione e dedizione”. Il sindacato autonomo chiede un intervento risolutivo affinché lo Stato intervenga in favore dei lavoratori, riportando serenità alle famiglie che vedono svanire il frutto di anni di lavoro e di sacrifici. In tale contesto il Co.s.p. nel sollecitare un incontro urgente ricorda che martedì 5 marzo davanti al Palazzo della Consulta centinaia di lavoratori ex CRI manifesteranno il proprio disagio in una manifestazione pubblica guidata dal sindacato autonomo.
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